WannaCry

Una decina di giorni fa si è molto parlato di WannaCry: un virus informatico, il cui comportamento ricorda quello di Cryptolocker, che ha scatenato il panico andando ad infettare, il 12 maggio 2017, i sistemi informatici di numerose aziende ed organizzazioni sparse per il globo. Anche WannaCry è stato diffuso attraverso false email e funziona analogamente al suo collega Cryptolocker: una volta installato, infetta, oltre al PC di partenza, anche quelli connessi nella stessa rete, criptando i dati presenti e chiedendo un riscatto per ottenere la chiave di decriptazione. Il malware ha sfruttato una vulnerabilità di Windows corretta nel marzo 2017, ma, a causa del fatto che non tutti i computer vengono aggiornati costantemente (come sarebbe buona norma), ha comunque agito indisturbato su quei dispositivi che restavano vulnerabili al virus.
Di nuovo è importante capire come difendersi: prima di tutto è indispensabile aggiornare il sistema con la patch di sicurezza rilasciata il 14 marzo 2017; come per Cryptolocker, non bisogna mai aprire email sospette ed è necessario avere dei sistemi di backup aggiornati. Bisogna sempre tenere a mente che, se il virus non è remunerativo per chi lo crea, non verrà più diffuso.
Il primo attacco è stato fermato grazie al provvidenziale e fortunoso intervento di un ricercatore britannico ed ha fruttato ai suoi hacker 30 mila dollari: non si esclude quindi che sia in preparazione una nuova versione del virus più forte della precedente.
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Il malware che ha scatenato il panico a maggio